domenica 4 settembre 2022
DON GIOVANNI
Care amiche e cari amici,
riprendo dopo un silenzio di qualche mese gli aggiornamenti di Cura e Cultura. Agli inizi dell'anno pensavamo ancora che con l'aiuto dei vaccini il covid ci avrebbe permesso di tornare a una qualche normalità. Ma poi con tutto il suo carico di angosce è subentrata la guerra: certamente non imprevedibile, piuttosto preparata nei dettagli sotto i nostri occhi, e non mi riferisco solo agli ultimi mesi prima del 24 febbraio, ma agli ultimi venti anni. Quanto siamo stati ciechi in Europa, colpevolmente ciechi, in questi ultimi vent'anni! Abbiamo visto e finto di non vedere gli omicidi dei giornalisti, 58 (sì, cinquantotto, dal 1991 a oggi, Putin divenne presidente della Federazione Russa nel 2000). Leggete, se ne avete il coraggio e lo stomaco, La Russia di Putin di Anna Politkovskaja, che illustra le caratteristiche endemiche dell'esercito russo: inefficienza, brutalità, corruzione. Il soldato semplice è carne da cannone su cui ogni superiore ha potere di vita e di morte. I rapporti gerarchici sono intrisi di sopraffazione, violenza, arbitrio, tortura, abuso di potere. Il 7 ottobre 2006 Anna Politkovskaja, in puro stile mafioso, vìene uccisa sul pianerottolo del suo appartamento, guarda caso il giorno stesso del compleanno di quel Putin lei descrive come quel
tipico tenente colonnello del K.G.B. sovietico con la ‘forma mentis’ – angusta – e l’aspetto – scialbo – di chi non è riuscito a diventare colonnello, con i modi di un ufficiale dei servizi segreti sovietici a cui la professione ha insegnato a tenere sempre d’occhio i colleghi, quell’uomo vendicativo (alla cerimonia di insediamento non è stato invitato nessun rappresentante dell’opposizione o di qualunque partito che non sia in completa sintonia con il suo), quel piccoletto che ci ricorda così da vicino l’Akakij Akakievic gogoliano in cerca del suo cappotto, tornerà a insediarsi sul trono. Sul trono di tutte le Russie”. Enrico Franceschini, nel podcast Il terrore di Putin, individua nella manipolazione dell'opinione pubblica attraverso la censura, il controllo ossessivo dei media nazionali e dell'informazione e i brogli elettorali, nell'eliminazione fisica o carceraria degli avversari politici e nella corruzione i tre pilastri del terrore di Putin. Oggi in Russia tre persone in piazza che esibiscono un cartello bianco vengono arrestate, picchiate e condannate per manifestazione sediziosa. Almeno 15.000 persone sono state arrestate dopo le prime manifestazioni contro la guerra in Ucraina. Molte di quelle poi rilasciate si sono accorte di aver perso il lavoro.
Pur con l'orrore dell'invasione, qualche volta nei primi giorni anche tinto di ridicolo e con l'andar del tempo sempre più insopportabile e sempre meno ridicolo, dopo il 24 febbraio ci potevamo dapprima almeno parzialmente consolare con il rafforzarsi dell'unità occidentale, pur sapendo che quell'unità sarebbe stata difficile da mantenere nel tempo. Rafforzamento in ottima misura dovuto anche al nostro governo e a chi l'ha presieduto. Ma poi noi siamo riusciti a disfarci di quella figura, grazie alla quale tutto il mondo occidentale aveva preso l'Italia in nuova considerazione. Complimenti Italia, talvolta in prossimità delle guerre diventi un tantino inaffidabile, sarebbe la terza volta in poco più di un secolo. Il 25 settembre andiamo al voto. Staremo a vedere.
martedì 25 settembre 2018
giovedì 6 settembre 2018
LETTERA DI UNA PROFESSORESSA. "Intellettuali di tutto il mondo unitevi, contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria"
E poi che la sua mano a la mia puose, con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose |
mercoledì 20 giugno 2018
MUSICA E ARCHITETTURA
E poi che la sua mano a la mia puose, con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose |
venerdì 9 giugno 2017
EUROPA FERITA
E poi che la sua mano a la mia puose, con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose |
Amor è gratïosa et dolce voglia,
che i più selvaggi et più feroci affrena;
Amor d’ogni viltà l’anime spoglia
et le scorge a diletto e trahe di pena;
Amor le cose humili ir alto invoglia,
le brevi et fosche eterna e rasserena;
Amor è seme d’ogni ben fecondo,
et quel ch’informa et regge et serva il mondo.
Io la Musica son, ch’ai dolci accenti
so far tranquillo ogni turbato core,
ed or di nobil ira ed or d’amore
poss’infiammar le più gelate menti.
Oh, la musica, sì!
S’è vero ch’essa è cibo dell’amore,
somministratemene ancora tanto,
che la mia fame alfine d’esso sazia,
possa ammalarsene, fino morire!
Di nuovo quella melodia! Ancora!
Aveva una sì languida cadenza,
che mi sentivo come carezzare l’orecchio da un soave venticello
che alitando su un prato di violette
ne rubi e ne diffonda la fragranza…
Un caro saluto a tutte e a tutti, Giorgio Moschetti
domenica 5 marzo 2017
CONCERTO 12 MARZO 2017
Mozart, Beethoven, Marcello, Monteverdi e Brahms