lunedì 11 aprile 2016

IL CIELO ( IL BELLO INTORNO A ME)



E poi che la sua mano a la mia puose,
con lieto volto, ond'io mi confortai,
mi mise dentro a le segrete cose
Sono sempre stata una bambina “con il naso all’insù”, sempre a guardare il cielo; non importa che stagione fosse o che tempo facesse, il cielo con i suoi colori, ora caldi e accesi, ora grigi e plumbei, oppure freschi e azzurri mi ha sempre rasserenato, dato fiducia, e lo fa ancora adesso che bambina non sono più. Sin da piccola avevo capito che quando ero un po’ triste potevo fare affidamento al cielo nella sua immensità e bellezza; era diventata un’abitudine correre alla finestra o uscire sul balcone a guardare i colori che ogni giorno il cielo mi regalava. Poco a poco ho imparato a farmi coinvolgere, ad assaporarne le sfumature, a farmi rapire dalla forma delle nuvole e dall’intensità della luce, come se un grandissimo dipinto mi chiamasse a farsi contemplare. E ancora, giocavo a guardare il cielo attraverso i rami spogli degli alberi, attraverso arabeschi come quelli che crea il gelo sui vetri delle finestre, attraverso le ragnatele imperlate di rugiada. Ancora oggi per me è così, ma in forma più matura, con la consapevolezza di quanto sia importante, e di quanto mi faccia bene la bellezza intorno a me. Ma allora, mi direte, tutto è bello? No, è la mia risposta; ma allenarsi a vederla, la bellezza, a non dare per scontato ciò che ci circonda, aprire gli occhi sulle cose belle intorno a noi, è una grande forma di terapia.

Il bello risveglia la capacità di amare, e l’amore, dal canto suo, introduce la bellezza nel mondo e lo fa splendere ai nostri occhi. Questo circolo virtuoso ci da l’opportunità di cogliere la pienezza della vita. Bellezza e Amore sono abbracciati (avete presente quando si è perdutamente innamorati? La pienezza della vita è tangibilmente sensibile, direi a portata di mano).

L’allenamento ad accogliere e a contemplare la bellezza inizia dando significato ai nostri gesti: ogni atto fatto con intenzionalità d’amore è un dono per noi stessi e per il Mondo, ed è un’occasione per i nostri occhi e per la nostra anima per vedere i gesti d’amore che il Mondo rivolge a noi. Ed è in questo modo, con questo allenamento, che ci verrà immediato, quasi automatico, l’illuminarsi dell’anima davanti ai gesti semplici ma autentici e generosi, davanti alla dedizione per un lavoro ben fatto, davanti alle grandi opere d’arte che da sempre ci parlano restando in attesa che noi prestiamo loro attenzione perché esse agiscano su di noi.

Quando il bello abita in noi ci aiuta anche nelle nostre sofferenze: nell’oscurità del nostro dolore, la ricerca, la rincorsa alla bellezza può essere un atto di salvezza. Anche se ammantati di dolore, se il bello dimora in noi, quando lievemente esso ci sfiora, attraverso un sorriso inaspettato, un cucciolo che si rincorre la coda, o un fiore che timidamente spunta dalla neve, noi ci accorgiamo di lui. La bellezza, se abbiamo occhi per vederla, sapremo trovarla scrutando il viso di chi amiamo, preparando la tavola con cura e assaporando la preparazione della cena, prendendo gusto alla presentazione dei piatti, apparecchiando la tavola con i bicchieri e i piatti “quelli belli”. Sono questi i dettagli del nostro quotidiano, della nostra splendida e semplice vita, che rivelano, sostengono e alimentano la bellezza.

Mentre scrivo queste parole, mi accorgo che mio figlio Niccolò, che frequenta la prima elementare, sta canticchiando una canzoncina per la recita scolastica che fa più o meno così: “Sono le piccole cose belle che fanno bella la nostra vita. Quando accadono all’improvviso un sorriso spunterà. Sono le piccole cose belle che regalano felicità, e ti cambiano la giornata se le vivi con semplicità. Se la notte non ha le stelle, che paura l’oscurità, leggi il foglio delle cose belle ed il sole tornerà.” Secondo voi è casuale?.......

Elena Tosatti

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