E poi che la sua mano a la mia puose, con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose. |
Noi siamo Persone! Caro lettore,
avrai notato che ho usato la maiuscola, com'è d'uso per indicare l'importanza e
il valore di qualcosa. La usiamo sempre per i nomi, appunto, di Persona. Non
sarà un caso. La maiuscola aiuterà me che scrivo e te che leggi a ricordarci
che Persona, quella che tu sei, che sono io, è una nozione primaria, un punto
di partenza. Succede però subito una cosa
strana e curiosa: nel parlare della Persona io parlo a te Persona che stai
leggendo queste righe. È vero che sto scrivendo, non parlando, ma non è anche vero
che leggere per te è un po' come se una voce pronunciasse silenziosa le parole
che i tuoi occhi leggono? Chissà perché, siamo abituati a situare questa voce
mentale “dentro di noi”. In realtà essa è terreno di incontro fra noi, riguarda
tanto me quanto te: le parole che leggi certo le ho scritte io, ma la
silenziosa voce mentale è la tua, ombra di quella tua voce vera, unica al
mondo, che al di là di ogni tua intenzione dice tutto di te. Queste righe
risuonano per te in un modo particolarissimo che io non so prevedere, ti fanno venire
in mente tante cose, spero, ti rallegrano o ti annoiano: sei tu che stai
leggendo, e tu sei tutta la tua vita, tutta la tua storia, anche se non ci
pensi più di tanto.
Abbiamo appena cominciato e già
ci imbattiamo in qualcosa di importante, che è proprio della sfera psichica e
che credo succeda sempre, anche se non ce ne accorgiamo.
Succede che ogni parlare DI una
Persona è sempre un po', in modo misterioso, sotterraneo e inavvertito, anche
un parlare A quella Persona. Non è poco, ci torneremo su.
Ho tirato in ballo te e me, che
Persone siamo, per parlarti della Persona. Parleremo ancora di noi due, e
tanto, ci siamo reciprocamente indispensabili per il nostro essere Persone. Ma
prima di occuparci del nostro comune abitare il mondo, riflettiamo ancora un
poco su un altro mondo, quello cosiddetto interiore.
Il tuo essere Persona certo nasce
dallo stare ogni giorno con qualcuno: con i tuoi cari a casa tua, con i tuoi
colleghi sul lavoro. Ma non soltanto, in parte anche nasce da te.
Loro sono sicuramente importanti,
ma tu sei tu, no? sei mica solo un loro riflesso! Hai qualcosa da dire, tu, di
tuo, il tuo stesso divenire psichico ti spinge a farlo. Abbi pazienza, io mi
riprometto di usare il più possibile il linguaggio comune, ma certe volte
proprio non ci riesco. Cos'è il divenire psichico? Semplicemente la vita che
pulsa in te e che fa capolino nel tuo sentire e nel tuo pensare. Fai attenzione:
noi diciamo di solito io penso, io sento ... ma più spesso succede piuttosto
che io prendo atto del pensiero che mi è venuto in mente (lui, il pensiero),
del sentimento che ho sentito crescere in me (lui, il sentimento). Perché i
pensieri e i sentimenti hanno un elevato grado di autonomia, solo qualche volta
e con fatica li dirigiamo noi, più facilmente i primi, quasi mai i secondi. Noi
non ci badiamo, ma in quel divenire psichico compaiono anche le prime
avvisaglie di come saremo domani, i tratti della Persona che abbiamo il compito
di essere, lì siamo sempre un pochino in sala parto. Ti accorgi del divenire
psichico quando stai per addormentarti e con sollievo puoi permetterti di
lasciarli vagare a loro piacimento, pensieri e immagini. Un po' stupito e
assonnato contempli in quali strani e curiosi modi si rimescola il nuovo, che
il mondo degli altri ti ha offerto durante il giorno, con il nuovo lasciato
dalla risacca del divenire psichico nel tuo mondo interiore. Non te ne accorgi,
ma questo silenzioso lavorio fa sì che ogni istante trascorso ti segni con una
sua minuscola traccia. Sicché tu che mi leggi ora non sei mica più esattamente
lo stesso di quando hai cominciato a leggere pochi minuti fa - sempre che tu
ancora resista e io non ti abbia annoiato troppo! Basta un po' di attenzione
per far caso a ciò che pullula nel mondo interiore. Il sole sembra fermo nel
cielo, no? ma se ti prendi la briga di guardare le ombre per qualche istante, la rotazione terrestre l'avverti, eccome.
Possiamo prendere atto del divenire del mondo interiore, possiamo imparare a
dialogarvi e scoprirlo una risorsa decisiva per la pienezza del vivere. Oppure
al contrario possiamo ignorarlo, esponendoci però a qualche rischio, perché la
vita che bussa alla nostra porta per essere ascoltata, se ignorata, prima o poi
busserà più forte e ci procurerà qualche fastidio.
Imparare a prendere confidenza, a
dialogare con le fantasie, i sogni del mondo interiore in perenne divenire,
imparare a riconoscerli come fidati consiglieri – fermo restando che le scelte
le facciamo alla fine sempre noi, ben svegli – non è facile. Speriamo di
riuscire qui ad aiutarti un poco in questo cammino, in fondo al quale brilla
una vita un po' più piena e forse, chissà? più felice.
Forse la felicità sta da quelle
parti? Raramente siamo felici e quando lo siamo appena un po' non sappiamo
apprezzarla. Spesso neppure sappiamo più cos'è, la felicità. Primo Levi ,
che di infelicità se ne intendeva, diceva che la migliore approssimazione della
felicità è fare il lavoro che si ama. Non so se tu sei uno dei fortunati che
amano il proprio lavoro.
Se così non è, comunque qualcosa
amerai fare (e se no, sei infelice davvero e queste pagine sono soprattutto per
te). Quando fai ciò che ami, non è forse vero che il tempo scompare e quando
guardi l'orologio è sempre tardi?
Spero che tu ti riconosca un poco
in quello che hai letto. Se hai avuto la sensazione che io stessi parlando
proprio di te, allora lo scopo di questo piccolo articolo è stato raggiunto. Spegnerai il computer un po' soddisfatto, spero, e ti dedicherai alle tue cose
con più gusto e piacere.
Giorgio
Moschetti
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